Archivio mensile:Maggio 2015

PAOLO COSTA, DIMETTITI!!!

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Nove candidati sindaco su nove sono contrari allo scavo del Canale Contorta Sant’Angelo: Paolo Costa ne prenda atto e si dimetta da presidente dell’Autorità Portuale dato che praticamente l’intera città è ostile al suo devastante progetto. E’ un uomo solo al comando, ma non è Fausto Coppi al Giro d’Italia.

Se non lo farà, ne prenda atto il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, al quale sono indirizzate le oltre 120 mila firme a oggi raccolte su Avaaz contro lo scavo: commissari il Porto e imponga il ritiro del progetto, Valutazione di impatto ambientale o non Valutazione di impatto ambientale: non può esistere una valutazione positiva su di un progetto che Venezia rifiuta. Ci si metta sopra una pietra tombale e si cominci a riflettere sulle vere alternative.

Il corteo di sabato scorso ha gridato un festoso no alle grandi opere inutili, e l’unico grande intervento di cui Venezia e la Laguna hanno oggi bisogno è un certosino intervento di manutenzione ordinaria per rimediare ai troppi anni di abbandono, dato che il Mose ha fagocitate tutte le risorse, e al dissesto prodotto dall’uomo per adattare la Laguna a una portualità sempre meno compatibile.

In particolare, gli interventi in Laguna dovranno declinarsi su due versanti, anche per garantire un futuro alla portualità veneziana: il recupero morfologico, che deve nascere da un piano libero dalle ambiguità del Corila, e un nuovo Piano Regolatore Portuale. Il nuovo sindaco dovrà farsene immediatamente carico.

Nell’ostinarsi sul Contorta, Paolo Costa ha dimostrato di non avere alcuna visione strategica, gettando via risorse pubbliche e quattro anni per una soluzione perdente e già oggi fuori dalla storia, e anche per questo se ne deve andare. Crescita ormai conclamata del livello del mare a causa dei cambiamenti climatici (il Centro Maree del Comune lo conferma già oggi), Mose alle bocche di porto, gigantismo navale metteranno presto in ginocchio il porto lagunare, altro che Cina e Via della Seta evocate da Costa per fantasticare sulle sue sorti magnifiche e progressive. Questo devono capirlo anche quei candidati sindaco che ancora propongono attracchi croceristici in Marittima o a Marghera.

I problemi del crocerismo oggi sono quelli che affliggeranno presto tutta la portualità veneziana, si ringrazi chi li ha sollevati e si cominci a pensare in grande, come hanno fatto almeno due volte i nostri padri, spostando il porto da San Marco alla Marittima e poi dalla Marittima ai Bottenighi. L’unico orizzonte possibile per la portualità veneziana è quello offshore, per tutti quei traffici che la Città vorrà e potrà mantenere: se ne prenda atto e si cominci a pensarci sul serio, senza miopie, a partire dai primi interessati: gli operatori e i lavoratori portuali.

Silvio Testa

Autore dei saggi “E le chiamano navi” e “Invertire la rotta” (Corte del Fontego ed.)

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Comitato NOGrandiNavi – Laguna Bene Comune 

Documento consegnato ai candidati sindaci presenti alla manifestazione del 9 maggio a Venezia: Felice Casson, Giampietro Pizzo, Camilla Seibezzi, Davide Scano. 

Tutti i candidati hanno dichiarato pubblicamente di condividerlo. 

3 Impegni per Salvare  Venezia e la sua Laguna

No al Contorta, Sì alle alternative e piano transitorio per le Grandi Navi,

Subito un progetto di lungo termine per una città e una laguna 100% sostenibili e a zero emissioni.

Venezia e la Laguna sono un bene comune del mondo intero e non una merce e come tali vanno sottratte e difese dalla privatizzazione, dalla speculazione e da tutti i progetti che possono danneggiarle. Venezia e la Laguna non sono in pericolo per cause naturali, ma per la speculazione e la devastazione ambientale causata dall’uomo.

Il progetto MoSE, un’opera sbagliata, inutile e dannosa e che serve solo a chi la fa, è stata approvata e ha potuto evolversi avvalendosi di un sistema corruttivo diffuso e ramificato, come è stato accertato dalle indagini della Magistratura del 2013 e 2014.

A causa del Canale dei Petroli, la Laguna perde ogni anno centinaia di migliaia di metri cubi di sedimenti messi in sospensione dal passaggio delle navi, col risultato che dove cent’anni fa il fondale medio era di 40 cm, ora è di quasi 2 metri e tra cinquant’anni sarà di 2 metri e mezzo, trasformando la laguna in un braccio di mare.

Per tutto questo e per le ragioni che seguono, se e quando avrò incarichi istituzionali nel governo della città, io:

1) Mi impegno a far ritirare e bocciare definitivamente il progetto del Contorta

Il progetto del Canale Contorta Sant’Angelo, criticato, stroncato più volte da esperti e da istituzioni scientifiche come l’ISPRA, se venisse approvato potrebbe causare ulteriori danni irreversibili alla nostra Laguna e alla nostra Città. Quindi deve essere ritirato e bocciato definitivamente.

2) Mi impegno a sostenere i progetti che sulla crocieristica consentono di coniugare ambiente, lavoro e sviluppo e applicare standard di massima garanzia nella fase transitoria

Noi vogliamo difendere e garantire le attività portuali che sono strettamente legate con la storia ed il futuro di Venezia, ma vogliamo difendere anche il fragilissimo ambiente lagunare e la salute dei cittadini oltre che i posti di lavoro.

Tutto questo oggi è possibile. Sono all’esame della commissione VIA Nazionale progetti che prevedono la costruzione di un avamporto crocieristico nella bocca di porto del Lido che consentono di coniugare ambiente, lavoro e sviluppo, facendo fermare le enormi navi da crociera fuori dalla laguna e poi trasportando i turisti su imbarcazioni ecocompatibili in città e nella stazione marittima. Progetto più economico, realizzabile in due anni dall’approvazione e che garantisce ed aumenta i posti di lavoro legati alla crocieristica.

Nella fase transitoria, in attesa della realizzazione dell’avanporto, a tutte le attività portuali e navali all’interno e in prossimità della Laguna di Venezia devono essere imposti ed applicati standard e requisiti ambientali di massima garanzia.

  1. Deve essere riapprovato il limite di stazza massima oltre il quale le navi da crociera non possono entrare in Laguna (96.000 tonnellate di stazza)
  2. Deve essere imposto a tutte le navi che entrano in Laguna (in tutte le varie fasi di movimento, transito e ormeggio) l’obbligo di utilizzare carburante con contenuti di zolfo inferiore allo 0,1%;
  3. deve essere imposta l’introduzione di filtri ed abbattitori di inquinanti, la fornitura di energia elettrica da terra per le navi in fase di ormeggio;
  4. devono essere imposte rilevazioni a bocca di Fumaiolo per tutti gli inquinanti emessi;
  5. deve essere predisposta una nuova rete di rilevazione nell’area lagunare e a Venezia centro storico

3) Mi impegno ad approvare subito un progetto di lungo termine per una città e una Laguna 100% sostenibili e a zero emissioni che renda Venezia un simbolo nella lotta al Cambiamento Climatico

  1. Approvando un nuovo piano per un riequilibrio idrogeologico e morfologico della Laguna
  2. Lavorando a un progetto di una nuova Legge Speciale per Venezia
  3. Procedendo urgentemente alle verifiche tecniche sulla sicurezza e sulla tenuta delle sulle paratoie del Mose in particolari condizioni meteo evidenziate dallo studio Principia
  4. Approvando, prima della Conferenza di Parigi 2015 sul clima, un progetto a lungo termine per la conversione al 100% a energie pulite e 0 emissioni di città e laguna, seguendo l’esempio di città come Francoforte, Copenhagen, Monaco, Seattle, Sydney e Lima.

Venezia 9 maggio 2015

Campo Sant’Angelo – Manifestazione – NO GRANDI NAVI – NO GRANDI OPERE . BASTA MAFIA E CORRUZIONE