Non volevamo intervenire nella stucchevole discussione su dove localizzare “in laguna” un terminal croceristico alternativo alla Marittima e all’”inchino” a San Marco proprio per le ragioni espresse dal consigliere comunale Udc Ennio Fortuna che ieri ha spiegato che “continuando a fare proposte e ad articolare progetti alternativi si fa il gioco di chi intende lasciare le cose come stanno”. Perfettamente d’accordo, anche perchè non esistono soluzioni provvisorie in laguna i cui costi non finiscano per renderle definitive. Fortuna, però, ci tira per i capelli nel dibattito quando sostiene che “nella stessa direzione si muovono tutti coloro che invitano a fare studi e progetti in laguna”, e siccome quelli siamo solo noi del Comitato No Grandi Navi, ci tocca per forza replicare.
A noi non basta togliere le navi dal Bacino di San Marco, portandole in Marittima dalla porta di servizio attraverso il Canale dei Petroli e via devastando, né ci basta portarle a Marghera, o a Fusina, o in Bacàn, o a Porto San Leonardo o dovunque qualcuno abbia indicato all’interno della laguna, dove resterebbero tutti i problemi e le criticità a partire dall’enorme inquinamento. Noi, infatti, diciamo che le navi incompatibili devono semplicemente restare fuori dalla laguna, e ciò perchè la laguna non è un contenitore buono per tutti gli usi ma un ambiente unico al mondo che non è solo un bene culturale degno di difesa di per sé ma la condizione per la sicurezza e la sopravvivenza di Venezia. Peccato che cent’anni di portualità l’abbiamo distrutta, riducendola a un braccio di mare, e che continuando così tra cinquant’anni, come ben spiega l’ingegnere idraulico Luigi D’Alpaos, sarà definitivamente persa.
Ma quali sono le navi compatibili col benessere della città e il recupero morfologico della laguna, e soprattutto quante? Lo possono dire, con la certezza di resistere a qualsiasi ricorso, solo studi autorevoli e non di parte, che prendano in considerazione tutti i problemi connessi col crocerismo e con l’asfissiante pressione turistica di cui le grandi navi sono un aspetto. Abbiamo ottenuto che il Comune promuova questi studi (veglieremo che ciò avvenga in fretta) e abbiamo chiesto altrettanto alla Commissione Ambiente del Senato: le navi compatibili potranno continuare a entrare nel numero che si deciderà e anche a far capo alla Marittima, che potrebbe in parte diventare il più bel marina del Mediterraneo. Quelle incompatibili resteranno fuori e su questo “fuori” – nessuna nave, terminale in mare, terminale alle bocche di porto – si potrà ragionare dati alla mano.
Nell’immediato siamo d’accordo con Fortuna per avere cautelativamente al più presto “un drastico divieto senza alternative, senza riserve e senza rinvii”, e non c’è studio che lo possa ritardare o impedire. Al contrario, un divieto immediato, che sarebbe la risposta più coerente a una situazione di pericolo, renderebbe gli studi più urgenti e veloci.
Silvio Testa
Portavoce del Comitato
No Grandi Navi – Laguna Bene Comune