Archivio mensile:agosto 2014

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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(Andreina Zitelli con Tommaso Cacciari)

 

Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Palazzo del Quirinale 00187 ROMA 

Oggetto: Lettera aperta di alcune associazioni veneziane sul problema del MOSE e delle Grandi Navi. 

Gentile Presidente, 

Lei onora, ancora una volta, con la Sua presenza questa nostra cittá di Venezia: una città umiliata, ferita dalla malversazione che si é consolidata attorno al progetto del Mose. Un progetto che é stato imposto alla città attraverso forzature procedurali basate sulla corruzione sistematica di molti livelli decisionali; politici, tecnici, collaudatori, controllori e controllati, risultano uniti in un coacervo indistricabile di collusione. 

Eppure, sino ad oggi, i lavoro del Mose continuano. Nessuno del Governo e del Parlamento ha pensato di inviare a Venezia una seria ispezione per verificare la qualità dell’opera dopo le ammissioni di pareri e collaudi pilotati. 

Paradossalmente ciò é stato possibile attraverso gli strumenti cui la Legge Speciale per Venezia assegnava il destino della Cittá e della sua Laguna: il Comitato misto dei Ministri (vulgo Comitatone) e la concessione unica dello Stato al Consorzio Venezia Nuova, un sistema poi perfezionato con la Legge Obiettivo e l’assegnazione dei fondi CIPE. 

Un meccanismo divenuto perverso che ha piegato gli organi locali e nazionali a poteri forti deliberati a sottrarsi a ogni controllo di legalità!

 Ora Lei é qui, dove l’esperienza del Mose sembra non abbia insegnato nulla. 

Come se non bastasse l’esempio del Mose, la recente riunione del Comitato dei Ministri per Venezia, ha  scelto di fare avanzare, proponendolo di fatto come un “progetto di Stato” , lo scavo di un nuovo grande canale dentro la Laguna per consentire alle grandi navi da crociera ( il cui gigantismo insegue sempre maggiori dimensioni di profitto ) di raggiungere Venezia, solo spostando le navi dal Bacino di San Marco alla Laguna centrale già notoriamente devastata dallo scavo del Canale dei Petroli di cui il nuovo canale é la continuazione. 

Il progetto trasforma un sottile canale lagunare nella più grande via marittima che si conosca destinata a trasportare i turisti. 

Il mondo scientifico sa che la tendenza alla trasformazione della Laguna in un braccio di mare é dovuta allo scavo di due larghi canali (il Canale Vittorio Emanuele, nel 1925, e il canale Malamocco-Marghera, 1969) che ” ha prodotto forti correnti trasversali rispetto alla rete di correnti originale, con conseguente insabbiamento di alcuni canali ed erosione dei chiari e bassi fondali adiacenti.  C’è una semplice domanda alla quale occorre rispondere. Possiamo essere certi che, il grande scavo del Canale Contorta non avrà lo stesso effetto e non darà alla laguna di Venezia un’ulteriore spinta nella direzione di una ancor più grave degradazione ambientale e vulnerabilità urbana? Dov’è questa certezza – su basi scientifiche, non semplicemente chiacchiere – di cui hanno bisogno tutti i veneziani e tutti coloro che hanno a cuore il futuro di Venezia?” (T. Spencer, Cambridge 2014). 

La risposta appare palese: per allontanare le navi dal Bacino di San Marco, si debbono trovare altre soluzioni che non comportino la distruzione ulteriore della Laguna di Venezia. 

Anche i questo caso si avvera il paradosso che Il Comitato previsto dalla Legge Speciale per salvaguardare Venezia e la sua Laguna nella sua decisione non esercita le funzioni attribuitigli di speciale tutela ambientale e morfologica della Laguna ma di fatto cede alla pressione di interessi di parte dimostrando scarsa capacità di “governo” e scarsa sensibilità verso una città peraltro decapitata della sua democratica rappresentanza. 

Ci rivolgiamo a Lei, Presidente, perché alla Città di Venezia sia restituito il diritto di decidere del proprio futuro e la decisione del Comitatone venga riverificata !

 

     Prof. Andreina Zitelli;

     Associazione AmbienteVenezia;

     Comitato NOGrandiNavi-Laguna Bene Comune ;

     Medicina Democratica – Venezia;

     Ecoistituto del Veneto;

     Amico Albero;

     Movimento dei Consumatori;

     Coordinamento Associazioni Ambientaliste del Lido;

     Venezia Cambia2015;

UNA LETTERA DI UN VENEZIANO VERACE

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gigiozanon

Il 4 novembre del 1966 – anno dell’alluvione – ero nella mia trattoria a cercare di sollevare quanto più possibile dall’acqua, arrivata fino a un metro e 94! E ricordavo la differenza che c’era tra l’acqua di quel giorno e quella del ’51: la famosa alluvione del Polesine.
Una cosa mi aveva colpito: la velocità della salita della marea!
E mi sono ricordato di quanto diceva il buon Gigio Tolotti, guardiano della valle di Jesurum dove ci andavamo a riparare in caso di maltempo mentre si andava a pescare, qualche anno prima, nel mentre cioè stavano scavando il nuovo canale dei petroli. Diceva che quel canale sarebbe stato l’inizio della fine prima della Laguna e poi di Venezia!
Fù un facile profeta.
Nella successiva acqua alta del 1972 in sole due ore il livello di marea aveva raggiunto il metro e 54 per poi in circa un ora svuotare la Laguna!
Impressionante sia la velocità della salita che quella della uscita!
Le acque alte successive sono sotto gli occhi di tutti e tutti hanno notato le velocità della marea entrante e calante.
Il che vuol dire che mentre l’acqua entra veloce nei vari cunicoli sotto la città come un compressore getta l’aria, li riempie, li demolisce e quindi quando cala asporta via tutto il materiale lasciando delle grandi caverne che indeboliscono le fondamenta di case e palazzi.
Ora, non soddisfatti dei danni irreversibili causati a Venezia con il canale dei petroli e con le successive modifiche, vogliono scavarne un altro per far passare quegli enormi mostri e solo per compiacere a qualche sprovveduto turista e per impinguare la casse dei vari “padroni del vapore”!
Nel 1969 il governo italiano di allora inviò a Venezia un Commissario ad acta nella persona dell’ ing. Comandante Luigi Frassetto (medaglia d’oro al V.M. per essere fra gli affondatori delle navi inglesi nel porto di Alessandria), il quale, prima di prendere qualsiasi decisione, fece costruire un modello in scala della Laguna in quel di Voltabarozzo, in provincia di Padova.
E lì diversi ingegneri idraulici fecero i loro bravi esperimenti sul come attenuare la acque alta in Venezia.
Faccio presente che chi scelse il modello MOSE per la chiusura delle bocche di porto non fù lui, ma l’allora compagine governativa con a capo Craxi e sottocapo De Michelis!!! Frassetto ne aveva scelte altre due, una delle quali adottata sul porto di Amburgo nello Shelda…
E gli esiti sono sotto gli occhi di tutti…
Ora si vuol scavare questo nuovo canale detto di CAOTORTA (non contorta, come il loro cervello…), solo che bisognerà allargare e scavare anche il canale dei petroli… e la corrente in ingresso dal porto di Malamocco con quella del porto di S. Nicolò del Lido – guarda caso! – si incontrano proprio in canale della Giudecca!
Non sono ingegnere, ma bensì solo un semplice “Lagunante”. Uno che ha passato anni, mesi interi, giorno e notte in Laguna per diporto ma soprattutto per lavoro. Uno che può dire, unitamente ad altri Veneziani e Lagunanti, gli enormi danni che questo nuovo canale farà alla Città e al sistema lagunare stesso! A cominciare dall’erosione della sponde e alla sparizione delle barene. Tutto il materiale, tutto il terriccio più leggero uscirà in mare con la marea di dozana, o calante, quello più pesante tomberà i nuovi canali che dovranno essere nuovamente dragati, e … alla via così, finchè non sprofonderà anche la Città di Venezia!
In questa cartina allegata in celeste sono evidenziati i canali portuali attuali, e la striscia in nero il nuovo canale. Da ciò si può ben notare come le maree e le velocità delle stesse incideranno sul sistema morfologico della Laguna!
Ma il famoso modello in scala di Voltabarozzo, questi sapientoni lo hanno mai usato? Sanno che dovrebbe ancora esistere? Hanno provato a vedere quale sarà l’esito finale di queste manomissioni?
Oppure sono solo bravi a contare i denari delle tangenti?
Gigio Zanon

IL FENOMENO DEL BRIGANTAGGIO VENEZIANO

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Dopo il fenomeno delle ronde notturne volontarie al Lido di Venezia e le polemiche che ne sono seguite, assemblea rovente alla Municipalità del Lido di Venezia nel pomeriggio del 7 scorso sul tema della sicurezza pubblica e del riassetto urbanistico e paesaggistico di Piazzale Santa Maria Elisabetta & Gran Viale. Molta esasperazione tra il pubblico, atteggiamento sulla difensiva inane di molti consiglieri, scarsa voglia generale di distinguere tra il Collettivo che si è preso cura del Teatro Marinoni per sottrarlo alla rovina definitiva e l’altra inquietante fauna che di notte si rifugia negli spazi abbandonati dell’ex Ospedale. Per quanto pericolosi alcuni ospiti auto-invitati dei padiglioni in rovina possano essere sembrati ai rondisti (anch’essi auto-nominatisi tali), non riesco comunque a immaginare un livello di criminalità paragonabile a quello di chi ha svenduto l’ex ospedale al mare per abbattere una pineta storica e scavarci un cratere, sperperando 50 milioni di soldi pubblici. L’ex OaM è stato poi abbandonato a se stesso nella segreta speranza di velocizzarne la rovina e recuperare l’area per future speculazioni edilizie. E che dire del Nuovo Piazzale SME, dei Nuovi Imbarcaderi concepiti per cancellare la vista sulla laguna e far perdere regolarmente l’autobus a chi scende dai vaporetti (data l’estensione del fronte-imbarchi, sovradimensionato e assurdo), del tentativo di sterminare i platani del Gran Viale e via discorrendo? Se poi spostiamo l’attenzione sui devastatori della laguna (il dramma dei condomini galleggianti e la minaccia ormai ufficialmente incombente dello scavo del nuovo canale Contorta) o sulla cosiddetta Banda del Mose, non facciamo fatica a immaginare che in futuro, accanto al fenomeno del Brigantaggio Meridionale, si dovrà studiare anche quello del Brigantaggio Veneziano.

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Prime riflessioni a botta calda sul Comitatone ….

Come si prevedeva Il Comitatone ha scelto il progetto peggiore, il più devastante per la Laguna di Venezia, un progetto sostenuto però dalla solita lobby delle Grandi Opere, lobby che è stata colpita solo marginalmente dalle indagini della Magistratura su Mose –CVN- Grandi Opere e Tangentopoli Veneta.Tutti assieme appassionatamente i partecipanti di questo Comitatone hanno dato il via libera alla realizzazione del Progetto Canale Contorta Sant’Angelo che ricordiamo aveva avuto un Parere VIA preventivo NEGATIVO….(tenuto nascosto per mesi). Nei prossimi 90 giorni si dovrà realizzare il MIRACOLO di trasformare la VIA NEGATIVA in VIA POSITIVA, …ma visti i precedenti e visto quanto è successo nel caso del MOSE…. Sicuramente faranno in modo che questo MIRACOLO accada!!!!Naturalmente i progetti alla Bocca di Porto del Lido e tra questi l’unico progetto che aveva avuto un parere VIA Preventivo POSITIVO non sono stati minimamente presi in considerazione …….Le responsabilità di quanto è successo oggi nel Comitatone sono molteplici …. Ci sono partiti e politici che hanno avuto un ruolo attivo,ci sono stati partiti che non hanno saputo decidere da che parte stare e ci sono rotti al loro interno in maggioranze e minoranze;ci sono stati partiti e politici che per non creare problemi alle coalizioni che sostenevano a livello locale hanno lasciato fare …. (era successo anche ai tempi dell’approvazione del MOSE)Speriamo che le 13.000 persone che hanno sottoscritto la Petizione Popolare contro le Grandi Navi in Laguna e le migliaia di cittadini che a livello locale e nazionale hanno partecipato alle mobilitazioni di questi anni decidano di non votarli più e lasciali a casa per evitare che continuino a creare danni come hanno sempre fatto. Le elezioni del Comune di Venezia sono il primo banco di prova per mandarli definitivamente a casa.Naturalmente la mobilitazione contro la devastazione e la distruzione della Nostra Laguna e della Nostra Città deve continuare con ancora più forza e determinazione di prima Bisogna fermare la realizzazione del Contorta Sant’Angelo !Le Grandi Navi devono restare fuori della Laguna e Fermarsi in un nuovo avanporto nella Bocca di Porto del LidoBisogna al più presto convocare un’assemblea cittadina per valutare in maniera approfondita la situazione e decidere i prossimi appuntamenti e mobilitazioni

Luciano Mazzolin di AmbienteVenezia e del Comitato NOGrandiNavi- Laguna Bene Comune