Archivio mensile:ottobre 2014

UNA SCOMMESSA CON IL DIRETTORE DEL GAZZETTINO DI VENEZIA

Standard

gattop

“Salve, vorrei proporre una scommessa al direttore del Gazzettino.

Qualcosa mi dice che:

1. il Contorta verrà approvato e iniziato, ma solo iniziato.

2. I lavori resteranno in progress almeno 30-40 anni.

3. Poiché la legge prevede che fino a quando la “soluzione alternativa” non sarà stata approntata e completata, le grandi navi continueranno a passare davanti a San Marco… ecco che la morale del Gattopardo tornerà più che mai attuale: cambiare tutto per non cambiare nulla.

Verifichiamo la mia previsione fra un anno esatto. Se si sarà avverata, propongo che il direttore del Gazzettino metta una intera pagina del suo giornale a disposizione del movimento No Grandi Navi – Laguna Bene Comune. Se prevarrà la soluzione De Piccoli o altra soluzione che estrometta le grandi navi (= superiori alle 40 mila tonnellate di stazza) dalla laguna tout court – e non già dal solo bacino di San Marco – metterò invece io a disposizione del direttore del Gazzettino una pagina del blog https://salviamovenezia.wordpress.com

[della serie: si parva licet componere magnis]

Saluti

Lucio Angelini (1), Venezia

[(1) Autore del primo noir ambientalista italiano:  “IL GONDOLIERE CINESE”, Supernova edizioni]

MULTE INTIMIDATORIE PER DISINCENTIVARE LA CONTESTAZIONE

Standard

a3

COMUNICATO  AmbienteVenezia  che aderisce al Comitato NOGrandiNavi-Laguna Bene Comune

Domani venerdì 3 ottobre 2014 alle ore,  presso il Tribunale di Venezia (sede ex manifattura tabacchi),  ci sarà la prima udienza ( tecnica dove verranno fissate le date delle prossime udienze e altre cose) del processo contro 47 persone accusate a vario titolo di aver partecipato alla manifestazione contro le grandi navi da crociera del 16 settembre 2012 alla Punta della Dogana e in canale della Giudecca;

tanto per capirci la manifestazione durante la quale è stato usato un elicottero della polizia a pochi metri dalle teste dei manifestanti e nella quale si è assistito a gincane pericolose dei mezzi acquei delle cosiddette forze dell’ordine….

Le cronache dei giornali, decine di video e centinaia di foto testimoniano quanto è realmente successo e verranno esibite nel corso delle prossime udienze.

In quella manifestazione erano assiepate nella riva della Punta della Dogana centinaia di persone e nelle prospicenti acque c’erano un centinaio di imbarcazioni  con circa 500-600 persone imbarcate; un migliaio di persone hanno potuto vedere quello che realmente è accaduto in quelle ore. Ma si è deciso di “perseguire solo 47 manifestanti”

Questo è solo uno  dei diversi tentativi di penalizzare  e bloccare la lotta di migliaia di persone contro le grandi navi in laguna, tramite denunce, cause e multe

ne ricordiamo alcune:

La Capitaneria di Porto ha emesso 38 multe da 2.071 euro, per contravvenuto “divieto di balneazione”, nei confronti dei manifestanti che il 21 settembre 2013 si sono tuffati nel Canale della Giudecca per protestare contro il passaggio delle grandi navi.  Una manifestazione festosa, molto partecipata dalla popolazione assiepata sulle rive, che non ha provocato nessun danno a persone o cose, ed è stata ripresa dalle televisioni di mezzo mondo. Sono le nostre manifestazioni, le migliaia di persone che hanno firmato le petizioni contro le grandi navi in laguna e che hanno partecipato alle mobilitazioni a dimostrare a livello internazionale la vergogna del transito in laguna delle gradi navi.

Quattro membri del comitato NoGrandiNavi che il 10 maggio 2013 accompagnavano in barca (due a motore e una a remi) una troupe televisiva tedesca per filmare il passaggio delle grandi navi in canale della Giudecca sono stati multati per “manifestazione non autorizzata” con la somma di euro 3.950.

Le associazioni nazionali Italia Nostra, Lipu, l’Associazione AmbienteVenezia, il giornalista Giannantonio Stella e il Corriere della Sera sono chiamati a pagare un risarcimento di duecentomila euro per diffamazione della sovraintendente Renata Codello.

Italia Nosta e Lipu sono accusate di aver criticato l’operato e chiesto le dimissioni della signora Codello, anche perché nel suo ruolo di sovraintendente non si è mai preoccupata di intervenire sulla questione del transito di navi da trecento metri sotto i suoi uffici di Palazzo Ducale. Ad AmbienteVenezia viene contestato di aver manipolato e tagliato una intervista alla Codello, realizzata da una televisione austriaca sulle grandi navi, e di averla caricata su Youtube nel 2008. Questa operazione avrebbe creato un grave danno alla sovrintendente ed innescato la reazione a catena degli articoli di Stella e gli interventi di critici di Italia Nostra e Lipu.

Somma totale delle multe 288.000 euro – duecentottantottomila.

E’ evidente che le motivazioni addotte per queste pene pecuniarie sono pretestuose nonché ridicole, ma si sa che le sanzioni in denaro  rappresentano un sistema rapido e “legale” per disincentivare la contestazione nella società. Negli ultimi anni vittime di queste pratiche sono sempre più spesso le iniziative dei cittadini e delle loro associazioni, i movimenti che si oppongono agli interessi di pochi in nome del bene comune.

Le istituzioni da che parte stanno? Quali interessi proteggono?

Per far fronte a questa intollerabile azione di smantellamento di un diritto fondamentale di ogni società democratica aiutaci nella raccolta fondi per affrontare il pagamento delle spese legali e degli avvocati, e speriamo di no, delle multe.

Versa il tuo contributo sul conto corrente:

Comitato NO GrandiNavi –  Laguna Bene Comune

IBAN – IT 66 W 08990 02002 016010000512

BIC   – ICRAITRRRIO

VENEZIA, CITTÀ CONSAPEVOLE

Standard

laguna

Da: http://www.veneziaconsapevole.it/Pubblic.2014/poster_PATTO.pdf

FESTIVAL VENEZIA CITTÀ VIVA
26 Settembre – 5 Ottobre 2014

La città umiliata

Lo scandalo Mose che ha colpito al cuore Venezia segna il drammatico collasso di una
pratica pluridecennale di un potere, anche a scala locale, che già da tempo si era rivelato
in complesso incapace di affermare l’interesse generale della città sulla prepotenza
degli interessi particolari, sul turismo selvaggio, sul degrado urbano e civile.

La democrazia espropriata

La stessa democrazia ne esce espropriata, stravolta da un malaffare tanto potente da
piegare ai propri interessi di rapina perfino gli orientamenti strategici della comunità.

Una discontinuità radicale

In questa situazione di eccezionale gravità le associazioni e i soggetti aderenti al Patto
per la città consapevole ritengono non si possa continuare con le vecchie, fallimentari
pratiche autoreferenziali della politica, ma che la società civile debba assumersi una
responsabilità diretta della situazione.

Un progetto di cittadinanza

La ripresa può nascere solo dentro il tessuto sociale e civile e avere la sua molla in un
protagonismo dei suoi cittadini che porti alla creazione dal basso di un comune progetto
di cittadinanza motore di un progetto condiviso di rinascita, a cui il Patto sta cercando
di dare corpo anche attraverso il “Laboratorio della città” recentemente avviato.
Per questo:
1) chiedono in generale che l’attuale incertezza istituzionale che paralizza la città
finisca al più presto
2) invitano i soggetti attivi, dell’associazionismo, della cultura dell’informazione,
dell’impegno sociale e civile, i cittadini tutti, a dare il segno concreto della svolta
partecipando al Festival.
3) si impegnano, nel partecipare alla terza edizione del
Festival di Venezia città viva – riprendiamoci la città,
a manifestare coralmente la volontà di non rassegnarsi, di non morire.