Comunicato n. 40
Lo scorso ottobre (7 mesi fa) è stata presentata un’interrogazione di iniziativa popolare per chiedere al Sindaco i motivi per cui, proprio all’inizio dei lavori, si stava decidendo di abbandonare la realizzazione degli alloggi in social housing previsti all’ex caserma Manin.
Negli scorsi giorni è arrivata la risposta dell’assessore Filippini. Il lungo tempo necessario ad elaborare una risposta, e la sostanziale elusione di alcuni degli interrogativi formulati, non fanno che aprire nuovi interrogativi su come sia stata condotta la vicenda e su quali siano le responsabilità.
È finalmente assodato ed è sconcertante:
gli appartamenti in social housing non si faranno perché Immobiliare Veneziana (Ive) non è stata in grado di reperire i fondi necessari. Nonostante fosse questo il suo compito istituzionale, nonostante il mandato ricevuto e nonostante le risorse e il costo di questa macchina amministrativa, alla fine non si è riusciti a fare l’operazione minima di accedere ad un prestito o utilizzare risorse proprie. La banale operazione con la quale si è confrontata la gran parte delle famiglie normali e che sta riuscendo anche allo Iuav, è per Ive uno scoglio in cui far naufragare un progetto su cui sono state spese energie, tempo e credibilità dell’Amministrazione comunale.
Lunedì vi sarà un Consiglio comunale chiamato a ratificare la scelta di rinunciare definitivamente al progetto “Manin”, un voto di consiglio con il quale si chiede di affidare l’intero immobile a quella struttura Iuav che – come in una guerra tra poveri – già non è riuscita a realizzare quello che doveva essere un intervento di risonanza internazionale: l’ex magazzino frigorifero a Dorsoduro. Struttura a cui era già stato affidato l’intero progetto senza che vi fosse alcuna gara. A poco valgono le giustificazioni contenute nella risposta dell’assessore Filippini: viene detto che si rinuncia all’uovo oggi per avere (forse) la gallina domani, si rinuncia alla ex xaserma Manin per avventurarsi nell’operazione di nuovi alloggi alle ex Conterie di Murano; si assicura che gli alloggi a Murano saranno in numero maggiore, più ampi e, si presume, più belli. Ma, pur richiesto, si preferisce sorvolare sui costi che questo intervento avrà (cifre mai smentite parlano di oltre 6 mila euro al metro quadrato) o su quali siano i tempi per un cantiere su di un’area in cui gli interventi in corso si protraggono ormai da ben più di dieci anni. L’unico dato certo è che la giunta Orsoni rinuncia all’unico progetto di social housing che avrebbe potuto credibilmente realizzare in tempi ragionevoli.
Ci si chiede allora che senso abbia l’intera struttura Ive e ci si chiede che ne sarà dell’ambiziosissimo progetto per 5 mila alloggi in social housing che era alla base del programma del sindaco Orsoni. La confusa coltre stesa sul progetto “Manin”, le incognite che si apriranno da lunedì in poi non promettono nulla di buono. La residenza a Venezia smette le scarpine di cristallo della campagna elettorale e torna ad essere una cenerentola senza lieto fine.
Venezia, 29/03/2011
PG/2011/131178
Al Sindaco Giorgio Orsoni
Al Capo di Gabinetto Romano Morra
Al Direttore Direzione Affari Istituzionali Luigi Bassetto
Oggetto:
Risposta all’interrogazione art. 8/bis, c. 2 dello Statuto del Comune di Venezia con richiesta di risposta scritta in Consiglio Comunale ex art. 7, comma 2 del Regolamento Interno del Consiglio Comunale: “Caserma Manin, già Convento dei Crociferi, – realizzazione del programma di edilizia in social housing –“.
In riscontro all’Interrogazione specificata in oggetto, si premette quanto segue:
Il progetto relativo alla ex Caserma Manin, già Convento dei Crociferi, prevedeva all’origine la riqualificazione dello stesso con destinazione a residenza universitaria per mq 4.800, ad alloggi ad affitto sociale per mq. 2.300 e a spazi anche fruibili dalla pubblica collettività per mq 3.200.
Il Protocollo d’Intesa già sottoscritto tra Comune di Venezia, Università IUAV di Venezia, Università Ca’ Foscari di Venezia e Fondazione IUAV stabiliva che l’appalto sarebbe stato gestito dalla Fondazione IUAV per l’intero con apporto finanziario di IVE in ragione della quota destinata ad alloggi ad affitto sociale.
Ad oggi è stato perfezionato il contratto di cessione del diritto di superficie a favore della Fondazione IUAV per la porzione studentesca ed è in fase di istruttoria il provvedimento di competenza consiliare per l’assegnazione dell’ulteriore porzione su indirizzo di questa Amministrazione.
Nell’ambito dell’Accordo di Programma relativo all’area dell’ex Conterie a Murano, invece, era previsto il recupero dell’edificio B per la realizzazione di edilizia studentesca. Nell’aggiornamento della scelta sono stati valutati i tempi, la razionalità degli interventi e i finanziamenti a disposizione nonché i benefici di una destinazione d’uso unitaria del compendio a Cannaregio e relativa gestione.
La destinazione unitaria dell’immobile dei Gesuiti comporta la certezza dell’intervento in quanto la Fondazione IUAV ha ottenuto i finanziamenti previsti dal MIUR e dalla Regione Veneto ed è nelle possibilità di acquisire ulteriori risorse attraverso un finanziamento bancario; viceversa IVE presentava difficoltà nel reperire le necessarie risorse finanziarie di propria competenza.
L’intervento di riconversione della destinazione d’uso dell’immobile nell’area delle ex Conterie può fruire di risorse finanziarie certe e disponibili tramite l’utilizzo dei fondi di cui alla L. 457/78 tenuto altresì conto, che detti fondi non sarebbero attualmente sufficienti a coprire nella totalità il progetto originario di mini alloggi per studenti.
Diversamente dal progetto originario previsto all’interno del compendio dell’ex Caserma Manin che prevedeva esclusivamente alloggi di superficie ridotta, il progetto ad uso residenziale dell’edificio B delle ex Conterie prevede la realizzazione di n. 32 alloggi con diversa superficie, anche di dimensioni medio – grandi, che permetteranno di affidare gli stessi a nuclei familiari di varia composizione.
Il progetto relativo all’ex Caserma Manin è stato curato dall’Università IUAV che si è avvalsa della Società strumentale IUAV Studi e Progetti ottenendo, tra l’altro, i pareri tecnici degli organi statali, sanitari, regionali e comunali preposti.
Per l’appalto è stato siglato il contratto tra Fondazione IUAV e raggruppamento aggiudicatario RTI Sacaim spa, Cementi Armati e Costruzioni e Restauri srl a seguito di gara ad evidenza pubblica.
Il progetto risulta non subire alcuna variante non comportando pertanto alcun aumento dei costi; viene semplicemente offerta la disponibilità di maggiore residenzialità a studenti dotati di requisiti ESU, laureati, ricercatori in particolare lavoratori precari in ambito universitario.
La destinazione unitaria è coerente con la gestione unica che comunque era già stata prestabilita a cura della Fondazione IUAV al fine di ottenere economie di spesa, razionalità e organicità nell’uso del compendio in quanto risulta economicamente vantaggioso, sia da un punto di vista manutentivo per la conservazione del bene, che gestionale.
La condizione per dar corso a tale iniziativa è comunque quella per cui il numero degli alloggi da offrire alla cittadinanza in social housing nel Centro Storico dovrà essere superiore a quello precedentemente previsto.
(ASSESSORE BRUNO FILIPPINI)