Archivio mensile:Maggio 2016

COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE AMBIENTE VENEZIA

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COMUNICATO AMBIENTE VENEZIA

Da troppo tempo sul tema del transito delle grandi navi crociera a Venezia si sta assistendo ad una continua manomissione delle procedure previste dal nostro ordinamento che unitamente a dichiarazioni improvvide, false e prive di  alcuna verifica di fattibilità pretendono di prefigurare nuovi tracciati all’interno della laguna forzando così verso soluzioni ( che  si riveleranno irrealizzabili  con conseguenti perdite di tempo e dispendio di risorse) quali quelle del canale Contorta-S.Angelo  o del Tresse Nuovo.  E in tale contesto di attesa, di colpevoli assenze e confusione  artatamente volute si ventila l’idea che il Governo   vari un nuovo decreto legge transitorio che , nelle more della ricerca e approvazione del nuovo progetto definitivo, fissi nuovi criteri ( non più stazza, ma per esempio  anno di costruzione ) per continuare con il transito delle grandi navi crociera in bacino S.Marco e canale della Giudecca. E tutto ciò pur in presenza di una soluzione progettuale  alla bocca del Lido  che non presenta le criticità del Contorta e delle Trezze e riesce a coniugare in un’ottica di visione strategica la permanenza della crocieristica anche di nuova generazione a Venezia,   ambiente e lavoro .

Ipotesi di una transitorietà  assolutamente da respingere, pena il discredito del Governo  non solo a Venezia , ma anche  di fronte al mondo, perché a distanza di oltre 4 anni dal decreto Clini-Passera non può esistere alcun spazio per l’emanazione di un decreto di proroga o integrazione che consenta la continuità del transito delle grandi navi crociera dentro la città senza che si sia prima decisa ed approvata la nuova soluzione definitiva dell’ubicazione del terminal crocieristico ( che la salvaguardia della laguna pretende fuori dalla laguna ). Senza  soluzione definitiva , la grande crocieristica va bloccata.

Con le nostre mobilitazioni , che si intensificheranno se permarrà questo inconcludente   groviglio politico-istituzionale, consigliamo il Governo e soprattutto il ministro Del Rio di prestare grande attenzione per le possibili strumentalizzazioni che l’Autorità Portuale, e non solo,  opera nei suoi confronti dichiarando accordi concordati con il suo ministero su presunte corsie  preferenziali  su un pasticcio progettuale denominato prima Contorta-S.Angelo e poi Tresse Nuovo. Una vicenda in cui copiose dosi di irresponsabilità , arbitrarietà e scarsa trasparenza sulle risorse impiegate delineano un pericoloso “ traffico di influenze”.

Informiamo il Ministro della sorprendente  esternazione alla stampa locale del nuovo responsabile della Capitaneria di Porto di Venezia che ritiene il  Tresse  Nuovo una valida soluzione. Comincia male il nuovo arrivato. Qualcuno dovrebbe spiegargli, come sarà sicuramente  reso noto al Ministro dagli organismi          ufficiali di valutazione,:

-che esiste una legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna;

– cos’è il dislocamento  di una grande nave crociera nei canali interni lagunari con gli effetti erosivi sulle sponde e la perdita di sedimenti su un percorso di ben  22 km ( tanta è la distanza tra la bocca di Malamocco e la Marittima );

-che il Tresse Nuovo si  deve leggere allargamento del canale Vittorio Emanuele , aumento dei raggi di curvatura dei bacini di evoluzione e marginamento del canale di petroli nel tratto S.Leonardo-Marghera con scavi per  oltre 8,5  milioni di mc.;

-che esistono test di simulazione per verificare l’indice di occupazione ed il grado di sicurezza del canale Malamocco-Marghera che tenga conto della commistione del traffico crocieristico ,traghetti, petrolifero, containers , rinfuse e con l’ottica di lungo periodo anche  del traffico indotto dalle “ mamma wessel “ del porto off-shore;

-che interferisce con la zona industriale di Marghera definita area ad alto rischio di incidente rilevante ( RIR );

-che il raggio di curvatura del canale all’interno dell’isola delle Tresse non consente il mantenimento della rotta della nave in condizione di sicurezza ( angolo di deriva, scarroccio non compensato, condizioni meteo marine ,sistema complessivo del convoglio  nave più rimorchiatori, acqua a disposizione dei rimorchiatori ecc. );

-che la darsena della Marittima è troppo stretta per assicurare l’ormeggio delle grandi navi crociera nella prospettiva di medio-lungo periodo;

-che presenta una accessibilità nautica pressocchè insostenbiile dal momento che il suo tracciato interessa un tratto di laguna condizionato dal funzionamento del Mose e un tratto in un canale artificiale di 22 km   a senso unico con doppio pilota e con l’assistenza di due rimorchiatori, per la durata di circa 2 ore di navigazione;

-che vanno  prese in considerazione le interruzioni al transito delle navi crociera alla bocca di Malamocco dovute all’innalzamento delle paratoie mobili del MOSE in riferimento al 4° rapporto IPCC presentato alla Conferenza di Parigi sul clima  nel dicembre 2015.

A questo punto riteniamo che solo il Governo con immediate decisioni competenti da noi condivise possa smentire quella consolidata impressione in città dell’esistenza di una sorta di cricca delle crociere che per personaggi, posizioni e comportamenti può ricordare un  deja vu del sistema Mose.

ASSOCIAZIONE AMBIENTE VENEZIA                7 maggio 2016