“A proposito dei tanti NO. Da Genova quale lezione?
L’unico NO certo nelle motivazioni, che può riscuotere una universale adesione in sede nazionale e internazionale ( a parte qualche fautore di una Venezia sempre e comunque grande sui mari, sempre più “moderna”,… e sempre più sfruttata) ë il ” NO alle grandi navi nella Laguna di Venezia” .
Un NO indiscutibile nella palese evidenza della sua necessità , una proibizione peraltro sostenuta e codificata dalle norme di Tutela dei Beni Storici Architettonici e Ambientali di valenza nazionale e speciale, dal ben noto Decreto Clini Passera, oltre che dalle procedure, quelle regolari e non arbitrarie, che sono state attivate dalle Delibere assunte dal CIPE, dalla Conferenza Stato Regioni, dal Comitato dei Ministri per Venezia. Delibere, discese a valle dell’OdG del Senato votato all’unanimità e predisposto anche dai Senatori del M5S, che hanno valore di Atto di Ìndirizzo vincolante.
E’ un NO facile e dagli effetti positivi incommensurabili se messi a confronto anche solo con l’idea che un minimo incidente dentro la Laguna possa sempre succedere e di cui, in termini teorici – un vero caso di scuola costi/ benefici -, possono essere analizzati tutti gli aspetti e impatti, a cominciare dall’immagine di un’ Italia nemmeno più in grado di proteggere la più singolare Città del mondo, a prescindere dalla sua storia, quell’unicum urbanistico che é Venezia e la sua Laguna.
Da Genova quale lezione?
Genova, l’altra grande Repubblica marinara, mostra con la tragedia del ponte Morandi, ( quale sia la causa del crollo) la follia dello sviluppo non pianificato, illimitato nello sfruttamento del territorio, nella mono – modalità del sistema di trasporto, e dove la crisi economico-sociale, che aspetta la città, sarà sicuramente ardua da superare.
Venezia si aspetta da questo Governo un NO alle Grandi Navi a tutela di Venezia e della sua Laguna.
Venezia con il MOSE e il CVN, raggruppamento di imprese private, nonché Concessionario unico dello Stato, ha già dato.
Prof. Andreina Zitelli”