Archivio mensile:Maggio 2012

REPLICA ALLE ACCUSE DEL MINISTRO CLINI

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(Il ministro Corrado Clini)

 

REPLICA ALLE ACCUSE CHE IL MINISTRO DELL’AMBIENTE, CORRADO CLINI, HA RIVOLTO A QUANTI PROTESTANO PER I PROGETTATI INTERVENTI IN LAGUNA A FAVORE DEL CROCERISMO.

Ma Corrado Clini è ministro dell’Ambiente o di che? Il ministro, infatti, si è talmente appiattito sugli interessi delle compagnie da crociera e sulle posizioni dell’Autorità Portuale e della Venezia Terminal Passeggeri da aver prima firmato un decreto burletta che detta severissime disposizioni per tutti i mari italiani ma lascia del tutto senza difesa Venezia e da essere ora pronto ad avallare il colpo di grazia alla laguna, con lo scavo del canale Contorta Sant’Angelo.

Clini, evidentemente in difficoltà e stretto da poteri più forti di lui, accusa chi protesta contro questo delitto ambientale, cioé noi del Comitato NO Grandi Navi, di essere nei fatti i sostenitori del mantenimento dei traffici in Bacino San Marco, ma la verità è che non ha voluto cercare nessuna alternativa, accodandosi passivamente al treno di coloro che vogliono mantenere questo modello di crocerismo, costi quel che costi in termini ambientali, sanitari, sociali.

È il modello voluto dalle compagnie da crociera, che per i loro calcoli economici incrementano la corsa al gigantismo pretendendo che Venezia e la laguna si pieghino e si adattino alle loro scelte, mentre un sano governo delle cose dovrebbe imporre esattamente il contrario. Sabato 2 giugno giungerà trionfalmente a Venezia la Msc Divina, appena varata a Marsiglia: lunga 333 metri, 137.000 tonnellate di stazza lorda. È la nave più grande mai entrata in laguna, ma altre ne seguiranno, sempre di più, sempre più grandi, quando in questo affare da locuste si getteranno anche i tour operator cinesi, indiani, brasiliani. Il limite lo decideranno loro, compagnie e tour operator, Venezia come sempre subirà, e magari ci sarà chi se ne vanterà.

L’unica bravura della Vtp è l’operare a Venezia, dove il problema non è attrarre turisti o croceristi, ma semmai tenerli fuori. La vera imprenditorialità sarebbe puntare alla qualità, non alla quantità, rispettosi del bene grazie al quale si lavora, ma chi glielo fa fare? Non certo Clini, che comunque è in buona compagnia col sindaco, Giorgio Orsoni, a cui il ruolo del pesce in barile riesce particolarmente bene, con la Provincia, con la Regione.

La vera alternativa, quella che Clini dovrebbe imporre, è cambiare modello, come chiediamo noi del Comitato. Fermare da subito le navi sopra le 40.000 tonnellate, quelle che il Governo stesso definisce pericolose. Poi stabilire, velocemente, più rapidamente che non lo scavare il canale Contorta Sant’Angelo, dimensioni, stazze, dislocamento delle navi compatibili con Venezia e la laguna, e far entrare solo quelle, con l’obbligo di carburanti puliti come avviene negli Stati Uniti o nell’Europa del Nord, nel numero che sarà definito sostenibile in una equilibrata gestione del turismo cittadino.

Tutto il resto, fuori, e su quel fuori si ragioni: nessuna nave in più? Un nuovo porto sui litorali? Un porto in mare? Le risposte possono essere varie, ma vanno cercate nell’interesse vero della città, in un sano equilibrio che contemperi le legittime esigenze di chi attorno al porto lavora e la tutela di un ambiente unico al mondo, il benessere di Venezia, la salute dei suoi cittadini.

La parolina magica è sostenibilità, se Clini sa cosa vuol dire.  

Silvio Testa, Portavoce del Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune

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Per firmare on line contro le grandi navi in laguna

www.petizionionline.it/petizione/petizione-popolare-fuori-dalla-laguna-le-navi-incompatibili/6937

SILVIO TESTA COMMENTA LA PUNTATA DI REPORT SU VENEZIA

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Comunicato n. 32 inviato agli organi d’informazione dopo Off the Report del 27 maggio 2012:

Il bel servizio di “Off the Report” su Venezia, a firma di Claudia Di Pasquale, andato in onda domenica sera su Rai 3, ha messo in luce l’intreccio tra le tante problematiche veneziane che gli addetti ai lavori conoscono bene ma che raramente il cittadino riesce a cogliere leggendo le notizie date dalla cronaca quotidiana offerta dagli organi d’informazione: si vedono i punti, ma non si coglie la trama.
Proprio da questo punto di vista, a voler cercare il pelo nell’uovo, il servizio di “Off The Report” ha mostrato un piccolo limite, giustapponendo due grandi temi senza mostrarne i profondi legami strutturali: le grandi navi e il Mose. Ai più, infatti, tutt’ora sfugge che senza un porto all’interno della laguna il grande intervento ingegneristico non avrebbe avuto senso perchè, per ridurre le acque alte, si sarebbe potuto intervenire sulle sezioni e sulle profondità delle bocche, riducendo le portate della marea a livelli compatibili con la delicata morfologia lagunare. E senza i canali portuali, profondi decine di metri e rettilinei per chilometri, anche la velocità di propagazione della marea sarebbe ben diversa, dando alla laguna il tempo di assorbire meglio i picchi estremi.
Insomma, il Porto in laguna impone il Mose, così come il Mose sembra dare al Porto l’alibi per fare in laguna qualsiasi cosa, affastellando progetti di Marittime Due in cassa di colmata, scavi di canali, autostrade del mare, terminali off shore, piattafome logistiche che hanno un unico obiettivo: trasformare quello che ancora potrebbe essere un paradiso ambientale unico al mondo in una Rotterdam sferragliante di navi, di chiatte e di treni. Se anche le poche barene rimaste spariranno, e la laguna diventerà un catino vuoto profondo due metri e mezzo, poco male, coi rubinetti alle bocche non ci sarà nessun pericolo!
Si dirà: l’economia vuole che si paghino i suoi prezzi. Niente di più vero, anche se alcuni beni, come la sicurezza della città e la salute dei suoi cittadini, messe segnatamente a repentaglio da un crocerismo protervo e inquinante di fumi velenosi e di radar, dovrebbero non essere in vendita. Peccato che di questa economia non si conoscano né i vantaggi né i costi, salvo i mantra ossessivamente ripetuti dal presidente della Venezia Terminal Passeggeri, Sandro Trevisanato, e dal presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Costa, che è come chiedere all’oste se il vino è buono.
Sarà per questo che gli amministratori a tutti i livelli – dal sindaco Orsoni al ministro Clini – questi mantra se li bevono, mentre noi li mettiamo in discussione: vogliamo veri studi, seri, non di parte, che dicano chi guadagna e quanto, e quali sono i capitali, e dove finiscono gli utili, e dove vivono coloro che sulla portualità lavorano, e insomma quale utile ne tragga la città. La città, cioè l’intera collettività, che è ridotta a 59 mila anime e guarda allibita il Comune vendere i gioielli di famiglia per far quadrare i conti.
E vogliamo anche studi che definiscano i costi della portualità – ambientali, sanitari, sociali – per capire, come farebbe il buon padre di famiglia, se il gioco valga la candela. Intanto tra i costi conteggiamo il Mose: 5.500 miliardi di euro, una finanziaria, mentre la città non ha nemmeno i soldi per rappezzare in Ponte di Rialto!

Silvio Testa
Portavoce del Comitato
NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune

LA GABANELLI SU VENEZIA

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Domenica 27 maggio e domenica 3 giugno andrà in onda a partire dalle 21.00 su Rai 3 Off the Report, il nuovo programma a cura di Milena Gabanelli e Sigfrido Ranucci.
Come nella tradizione della redazione, sarà un programma d’inchiesta realizzato però da giovani video giornalisti.

Nella prima puntata:

“DIFENDERE VENEZIA”
Di Claudia Di Pasquale

Venezia e la sua laguna dal 1987 sono patrimonio dell’umanità Unesco per la sua bellezza. Ha soli 60mila abitanti ma ogni anno è la meta di ben 24 milioni di turisti.

Venezia va protetta dall’acqua alta e si sta costruendo una delle più grandi opere del mondo, il Mose. In più, grazie alla legge speciale per la salvaguardia di Venezia, lo Stato ha fatto arrivare nel capoluogo veneto ben 11 miliardi di euro.

Ma siamo riusciti davvero a difendere Venezia e la sua laguna? Dalle grandi navi che entrano nel bacino di San Marco alla mancanza di fondi per la manutenzione della città, l’inchiesta ripercorre le contraddizioni delle politiche e degli investimenti pubblici sulla laguna.

FIRMA LA PETIZIONE POPOLARE “FUORI DALLA LAGUNA LE NAVI INCOMPATIBILI”

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Al Presidente del Consiglio Parlamentare Europeo/Alla commissione Ambiente – Parlamento Europeo/Alla commissione Petizioni – Parlamento Europeo/Ai gruppi politici del Parlamento Europeo/All’ UNESCO/Al Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano/Al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti/Al Ministro dell’Ambiente/Al Ministro della Sanità/Ai gruppi politici del Parlamento Italiano/Al Comitato Interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo (art.4, legge n.798/1984) – detto “ Comitatone”/Al Presidente del Magistrato alle Acque di Venezia/All’Autorità Portuale di Venezia/Alla Capitaneria di Porto di Venezia/Agli Enti Locali competenti territorialmente : Al Presidente della Regione Veneto/Al Presidente della Provincia di Venezia/Al Sindaco di Venezia/Al Sindaco di Chioggia/Al Sindaco di Cavallino – Tre Porti/Al Sindaco di Mira/Al Presidente della Municipalità del Lido e Pellestrina/Al Presidente della Municipalità di Venezia – Murano – Burano/Ai gruppi politici presenti nei vari Enti Locali/

PETIZIONE POPOLARE

“FUORI DALLA LAGUNA LE NAVI INCOMPATIBILI”

Le GRANDI NAVI DA CROCIERA

inquinano ciascuna come 14 mila

automobili e compromettono la salute dei cittadini, quelli di oggi e soprattutto quelli di domani.

Le GRANDI NAVI DA CROCIERA

per le loro abnormi dimensioni mettono a

rischio la sicurezza della città e la sopravvivenza della laguna.

Le GRANDI NAVI DA CROCIERA

non portano benessere, arricchiscono

solo chi specula su un turismo insostenibile e aggravano l’impoverimento della città di residenti e servizi trasformandola in una Disneyland.

Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune

Il Decreto dei Ministri dei Trasporti e dell’Ambiente del 2 marzo 2012

vieta

il transito nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca delle navi di stazza lorda superiore alle 40.000 tonnellate

ma l’applicazione di questo

divieto viene rinviata a tempi futuri indefiniti, quando “saranno praticabili vie di navigazione alternative a quelle vietate”.

NOI VOGLIAMO che si affrontino subito le soluzioni alternative definitive senza ipotizzare costose e devastanti soluzioni provvisorie. Per ragioni di sicurezza, di salute pubblica e di difesa dell’ecosistema lagunare si vieti immediatamente l’accesso in laguna delle navi al di sopra delle 40.000 tonnellate di stazza lorda. che contemporaneamente vengano avviate le procedure per l’estromissione definitiva di quelle navi che studi autorevoli e indipendenti, da avviarsi immediatamente, dichiareranno incompatibili col benessere della città e col recupero morfologico della laguna, compromesso dalle eccessive sezioni alle bocche di porto e da canali troppo larghi e profondi. che venga installata una rete di centraline Arpav per rilevare la qualità dell’aria a Venezia Centro storico e nelle isole. che vengano emanati con urgenza provvedimenti cautelativi in difesa della salute pubblica come l’obbligo per tutte le navi in movimento all’interno della laguna di usare carburanti con contenuti di zolfo inferiore allo 0,1%; l’obbligo di utilizzare le migliori tecnologie per ridurre al massimo la produzione ed emissione di inquinanti; la possibilità di utilizzare gli apparati radar solo in caso di nebbia per le navi in movimento; l’elettrificazione di tutte le banchine d’ormeggio nella laguna di Venezia. che il sindaco (responsabile per legge della salute) promuova con l’Ulss12 veneziana un’indagine sulla salute dei cittadini in connessione con il crocerismo. che si stabilisca una soglia totale di sostenibilità giornaliera turistica, e che anche al crocerismo ne venga assegnata una quota invalicabile.

Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune

Petizione Popolare : FUORI DALLA LAGUNA LE NAVI INCOMPATIBILI

FIRMATE  e FATE FIRMARE LA PETIZIONE POPOLARE : FUORI DALLA LAGUNA LE NAVI INCOMPATIBILI

cliccando sul link qui sotto entrerete subito nel sito delle petizioni on line

http://www.petizionionline.it/petizione/petizione-popolare-fuori-dalla-laguna-le-navi-incompatibili/6937 

per chi volesse raccogliere le firme in maniera tradizionale può richiedere l’apposito allegato al referente della raccolta firme :

Stefano Micheletti  mail :   mikeste@iol.it