Archivio mensile:agosto 2011

37 MILIONI DI EURO BUTTATI AL VENTO!!!

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(Il cratere al posto del Nuovo Palazzo del Cinema al  Lido di Venezia)

Da www.unaltrolido.com

37 MILIONI DI EURO PER UN PALAZZO DEL CINEMA CHE NON C’È’

Mercoledì 31 agosto 2011 alle ore 15 all’Albergo Quattro Fontane via 4 Fontane 16, Lido (adiacente al Palazzo del Cinema)

CONFERENZA STAMPA 

Per denunciare:

-la vergognosa vicenda del nuovo Palazzo del cinema, un solo “grande buco” costato circa 37 milioni di soldi pubblici;

-l’abbattimento della storica pineta, del filare di lecci e di parte delle alberature del parco “ex Casinò” vincolato (per un totale di 130 piante d’alto fusto;

-il previsto abbattimento del Padiglione sanitario (Monoblocco) dove recentemente sono stati spesi 5,6 milioni di euro e con l’annunciato trasferimento dei servizi sanitari in più sedi dell’isola;

-gli interrogativi sulla probabile vendita e cementificazione di un grande area verde come quella della Favorita;

-la realizzazione già autorizzata di un mega-porto turistico per 980 barche e 500 posti auto (ed altro) in area particolare dal punto di vista ambientale (zona SIC di San Nicolò);

-l’insediamento turistico-residenziale nell’area dell’ex Ospedale al Mare;

-la futura conversione di una grande spiaggia libera in stabilimento balneare;

-un nuovo villaggio turistico da realizzare nel monumentale “Forte Malamocco”;

-la prevista cementificazione nel vincolato “parco delle Rose”;

-la grave penalizzazione dell’immagine e delle attività cinematografiche della Biennale e della convegnistica del Lido. Tutto questo tramite un Commissario straordinario nominato con Ordinanza del Presidente del Consiglio per celebrare l’anniversario dei 150 anni con l’inaugurazione del nuovo Palazzo del Cinema prevista per l’aprile del 2011; le competenze del Commissario sono state poi immotivatamente allargate anche all’approvazione di progetti di privati in isola ed oltre.

Per proporre:

-il rilancio della Mostra internazionale d’arte cinematografica con un’ipotesi di progetto alternativo;

-la copertura del “grande buco” e la piantumazione di nuovi alberi;

-la riqualificazione e la valorizzazione del Lido con una programmazione e pianificazione urbana pubblica e secondo i bisogni dei cittadini, e nel rispetto dei beni ambientali ed architettonici;

-il potenziamento reale dei servizi sanitari del’isola con priorità alle urgenze ed emergenze. La Conferenza stampa sarà coordinata da Adriano Donaggio, già responsabile comunicazione “la Biennale”. Saranno presenti Parlamentari, Consiglieri comunali, rappresentanti del mondo dello spettacolo.

IL CASO VENEZIA SU “THE GUARDIAN”

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(Aspettando la Linea 2… )

Venetians see their economy sink as subsidies dry up

Venice gets none of the cash levied on the cruise liners’ operators so the city is introducing a tourist tax to help plug the funding gap

Il resto qui:

http://www.guardian.co.uk/business/2011/aug/28/venice-government-subsidies-cuts

(… According to Simionato, there will not be much of a city to defend if a lack of maintenance funds means all the damaged buildings have crumbled into the lagoon).

IL MISTERO DELL’AMIANTO AL LIDO DI VENEZIA

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Come è noto, per la costruzione del fantomatico Nuovo Palazzo del Cinema al Lido di Venezia sono stati già spesi 40 milioni di euro di danaro pubblico (sperpera tu, che sperpero anch’io!!!) senza che si sia approdato a nulla, è stata abbattuta una pineta storica, si è scavato un enorme cratere (il nostro Ground Zero), poi i lavori sono stati interrotti con la scusa che sarebbe stato trovato dell’amianto in profondità e che non ci sono più soldi per bonificare la zona. Sul mistero dell’amianto del Lido copio-incollo l’intervento dell’architetto Claudio Gera apparso nel sito:  www.granviale.it:

«Ed ora siamo alla Commissione di inchiesta per il pasticcio del nuovo Palazzo del Cinema. Io più che di pasticcio parlerei di bidone alla collettività. Più passa il tempo più mi convinco che la realizzazione di quell’opera era soltanto un grimaldello per aprire porte che altrimenti sarebbero state inviolabili. Non so chi abbia suggerito di inserirlo tra le famose opere da completare per le celebrazioni dei 150° anniversario dell’unità d’Italia, ma questa prima mossa valse la nomina del Commissario rimasto anche quando il Palazzo venne “degradato” a semplice opera pubblica, quindi non più celebrativa. Ma le procedure anomale sono continuate imperterrite e gli interventi al Lido, nonché i compiti del Commissario  si sono allargati a dismisura. E cosi al Palazzo del Cinema è stata aggiunta la “riqualificazione” dell’intera isola. Ville in zone vincolate (Malamocco, Parco del Hotel Des Bains), condomini in aree da sempre mantenute a verde (Parco delle Rose, La Favorita), lungomari, spiagge, darsena a S. Nicolò ecc. Tutto approvato a tempo di record, nonostante le proteste della popolazione e nonostante siano state ritenute corrette alcune osservazioni portate da varie associazioni e personaggi politici, sia per la Darsena che per altri interventi, ma completamente ignorate dalla Conferenza dei Servizi totalmente prona, in ogni suo componente, alle richieste del Commissario, al quale pare non si possa dire di no a niente. Trattamento invece riservato ai comuni mortali anche per opere insignificanti. Un po’ come il bere per dimenticare, per ritrovare se stessi. Di tutti questi progetti venne avviato solo il cantiere del Palazzo del Cinema, dopo la controversa svendita dell’Ospedale al Mare, ma immediatamente ridimensionato per motivi economici e poi definitivamente bloccato per la scoperta, durante gli scavi, di amianto nel sottosuolo. Sulla presenza dell’amianto, almeno nelle quantità denunciate, c’è da rimanere quantomeno perplessi. Quell’area mi risulta immutata, vado a memoria da almeno 50 anni e forse anche di più. La sua ultima grande manomissione avvenne in occasione della costruzione degli esistenti Palazzo del Cinema e Casinò nel 1937-38. Il cemento-amianto (il famoso Eternit) fu inventato in Austria nel 1901 e prodotto dal 1903, ma solo nel 1933 vennero commercializzate le lastre ondulate per le coperture, uno dei suoi utilizzi più diffusi. Ora che, soltanto pochi anni dopo l’esordio, (la pineta abbattuta sotto la quale sarebbe stato trovato l’amianto era stata piantumata nel 1941) di quello che rappresentava una vera  e rivoluzionaria novità tecnologica, ci fosse già chi lo interrava per disfarsene nella deserta, all’epoca, isola del Lido, suscita più di qualche dubbio e curiosità. C’è da chiedersi, come minimo, in quale periodo sarebbe stato interrato tutto quell’amianto che ha bloccato la costruzione del Palazzo. Giova ricordare che l’amianto, nonostante fin dal 1962 fosse nota la sua pericolosità, venne bandito nel nostro Paese soltanto nel 1992 e prodotto nonostante la legge fino al 1994 e che solo da quelle date, visti gli elevati oneri per lo smaltimento, più di qualcuno lo nasconde o lo butta dove capita. Non è quindi il caso dell’amianto lidense che era lì non si sa da quando. Sicuramente da prima del 1992. La cosa merita un approfondimento perché non vorrei fosse la scusa per non realizzare un’opera che in fin dei conti non voleva e non vuole nessuno ma che è servita solo per farsi approvare i progetti per le cosiddette Grandi Opere, che a mio avviso alla fine sarà una sola Grande Opera: la Darsena di San Nicolò. Io credo che questo alla fine era l’unico loro vero obiettivo. Dicono che sarà grande come la Giudecca, la più grande del mediterraneo, con un migliaio di posti barca di tutte le dimensioni, e questo sì garantirà agli investitori, per decenni, notevoli vantaggi economici, mentre le ville,  i condomini e tutte le altre opere minori (perché rientrino tra le Grandi Opere lo sanno solo loro), una volta vendute esauriranno il loro compito: un parziale finanziamento della Darsena. E pensare che all’inizio della vicenda tutti i politici che sponsorizzavano gli investimenti al Lido parlavano di rilancio dell’Isola, di forti ricadute occupazionali per i figli dei residenti. Sì, custodi di barche, dimostrando ancora una volta quanto sconosciuta sia per loro la comunità che pretendono di amministrare, le sue componenti socio culturali, gli studi che intraprendono gli abitanti del Lido, le loro aspirazioni. arch. Claudio Gera. »

VENICE IN PERIL

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“Venice is commonly regarded as one of the wonders of the world, attracting over 17 million tourists each year. However, the city of Venice faces ongoing problems that threaten its ability to stay above water. The city’s flooding issues are notorious around the world. Every year water surges through its legendary labyrinth of streets wreaking havoc on architectural gems such as the Palazzo San Marco. With its architecture under threat, and dwindling population as many young people flock to the mainland, it is appropriate to think of Venice as a dying relic. In addition to the rising waters, Venice faces the problem of a diminishing population and an increasing influx of tourists that locals are incapable of keeping up with. Up to 60,000 tourists can enter the city on any given day, doubling the population. Those numbers can augment even further during popular cultural events like the city’s famous film festival. Matteo Secchi, and spokesman for a local protest group, venessia.com, says that, “There are no more people, there is no more culture, and there is no Venetian way of life, as the city is every day more like a museum.” In 2009, the population was estimated to have fallen below 60,000, but the Venetians that are left are incredibly resilient, intelligent, and active people. Most Venetians don’t blame tourists because they are aware that the city needs them in order to survive. The city’s population is striving to diversify the city’s business away from tourism so fewer residents will leave to take jobs on the mainland. Even though Italy is on the verge of bankruptcy, much of the money from Italy’s central government to the city has gone into funding the controversial billion-dollar MOSE flood defense project. Expected for completion in 2014, it is anticipated to cease the tide of sea water coming into the city. One doesn’t even discuss the possibility of the project not working because of the amount of money and energy spent on resources for the project. Despite these lugubrious facts, Venice has always been a city in peril since its beginnings. It has been attacked several times by military enemies, battled flood waters for centuries, and now it contests with the influx of tourists.”

Testo da:  

http://www.ibtimes.com/articles/201146/20110820/venice-city-in-peril.htm

Immagine da:

 http://www.lenscratch.com/2011/07/venice-in-peril-project.html

QUESTION MOB DI GOLETTA VERDE AL LIDO DI VENEZIA

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Contro la mega-struttura da realizzare lungo la diga sud del molo della Bocca di Lido: 1000 posti barca, 750 posti auto e una foresteria con 25 camere che occuperebbe una superficie acquea di oltre 50 ettari QUESTION MOB DI GOLETTA VERDE.

Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente, in tappa a Venezia il 10 agosto 2011, dice ancora una volta un no deciso alla cementificazione delle coste e assegna oggi la Bandiera Nera, il poco ambito vessillo che si aggiudicano i “nuovi pirati del mare” per scempi ambientali ai danni di mare e coste, a VINCENZO SPAZIANTE

 

Commissario Straordinario per il progetto della nuova darsena di S. Nicolò al Lido di Venezia.

Ecco le cinque domande per il Commissario Straordinario.

1) Cosa c’entra il porto turistico a San Nicolò con il nuovo Palazzo del Cinema e quindi, di conseguenza, con il Commissario governativo della Protezione Civile?

2) A chi serve il porto turistico? Ai lidensi o alla speculazione immobiliare? E perché così grande (980 posti barche)?

3) Quali garanzie ci saranno per tenere sotto controllo l’impatto ambientale di quest’opera sul sistema delle acque, sulla qualità dell’aria e più in generale sul territorio?

4) Stante la situazione già precaria e compromessa su traffico e mobilità al Lido, con l’inidividuazione di 500 posti auto nelle infrastrutture del porto si ridurrà o si amplierà tale criticità?

5) Quali sono le tutele per l’area SIC e ZPS, a fronte dei futuri cantieri del mastodontico porto turistico, stante già un’ulteriore criticità riguardante i cantieri del sistema MoSE, della riconversione dell’ex Ospedale al Mare, e lo stabilimento balneare privato della spiaggia dell’ex Ospedale al Mare?

(Foto di Lucio Angelini)

BANDIERA NERA AL COMMISSARIO SPAZIANTE

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BLITZ DI LEGAMBIENTE AL LIDO DI VENEZIA

Ultimi aggiornamenti concordati con Legambiente, per mercoledì 10 agosto 2011  (dopodomani).

 Per i giornalisti: appuntamento alle ore 11 in darsena aeroporto Nicelli. Lì ci sarà la barca di William Pinnarello con Paolo Fumagalli per le riprese. Saranno accompagnati al largo di San Nicolò dove ci sarà il blitz della Goletta verde.

Per tutti gli attivisti del Coordinamento e di Legambiente: appuntamento alle ore 11 al cancello dell’oasi di San Nicolò per raggiungere la diga di San Nicolò ed esporre gli striscioni.

Per tutti: alle ore 12,30 in terrazza dell’aeroporto Nicelli per la consegna della bandiera nera al Commissario governativo Vincenzo Spaziante e conferenza stampa. Siate presenti !